Ortezzano

Da lontano appare, imponente resto delle fortificazioni, una torre ben conservata, a base pentagonale irregolare e merlatura ghibellina. Le origini sono remote e, nel terreno, si sono rinvenute tracce della presenza etrusca e, soprattutto, picena. Il suo nome ha avuto interpretazioni contrastanti ed è stato riportato in varie forme: Ortempianum, Ortentianum, Ottazzano. Da Utricinum può derivare il significato di fortezza; c’è però anche chi vi vede un significato prediale, dal possessore di un podere, con riferimento ad un nome gentilizio, forse “Hortensius Utricinum” fu distrutta dai Romani nel 269 a.C., e gli abitanti deportati. Passate le invasioni barbariche fu soggetta ai Farfensi di Santa Vittoria in Matenano. Altra totale distruzione subì nel 1528, ad opera delle truppe francesi guidate da Lautrec e dirette a Napoli. È nato ad Ortezzano il latinista Giuseppe Carboni (1856-1925).

Il suo nome è menzionato da Plinio (N.H., III, 12, 108) Urticinum (gr: Chòrtos: recinto, pascolo). Di origine picena, presenta tracce d’insediamento latino in contrada Cisterna e Prato.
I Farfensi hanno avuto numerosi insediamenti nel territorio in contrada San Massimo e Castelletta.
Ortezzano ha avuto vicissitudini negative col Malatesta, col Battistello di Ascoli, con lo Sforza di Milano e con il Lautrek.

LUOGHI DA VISITARE

Il visitatore nel centro storico può osservare i resti del castello sorto attorno ad una torre di vedetta (IX sec.) sull’odierna casa Malaspina.
Si osserva ancora una torre ghibellina a pianta pentagonale aperta, mura quattrocentesche, portali e volte in stile gotico.

Caratteristiche sono le sue chiese:
chiesa del Carmine (1715–1725): fondata dai fratelli Papetti, conserva xilografie (via Crucis) del Ceschini e un Maratta. Alla stessa famiglia è da attribuire la costruzione della fonte da Bora (1608);
chiesa di San Girolamo: è la chiesa Parrocchiale, ricostruita nel 1767–1773. Conserva sull’altare maggiore di Domenico Zampieri copia del quadro del Pavese su Domenichino. Sopra una sua porta laterale c’è il più antico stemma del paese (1637): tre monti con un fiore su quello centrale;
chiesa di Santa Maria: è in piazza (una volta era fuori le mura). Di origine farfense, fu ricostruita verso il 1450 a croce greca, nel 1585 fu ingrandita, e nel 1759 fu eretto il campanile. Conserva un dipinto su tavola di Giovanni e Vincenzo Pagani (1509), una via Crucis di Sebastiano Conca da Gaeta, un frammento di affresco del ’400, un’opera di Carlo Maratta (iconografia: Santa Maria del Carmelo, San Luigi Re di Francia, Sant’Antonio da Padova, San Francesco, Sant’Apollonia, Santa Lucia), un’opera di Antonio Liozzi, un organo (1747) dell’organaro Attili di Ortezzano, vetri policromi e scritta dantesca in oro sul cornicione;
scendendo verso Sobborghi da sole è da notare il restauro delle maestose mura di cinta, torrioni mozzati, stemmi. Un’altra fonte, detta delle Tre cannelle serviva all’approvvigionamento dell’acqua.

Degne di nota le frazioni:
Croce: da visitare la chiesa di Santa Maria in Nives (1641) della famiglia Antonini;
Castelletta: già possesso avellanita (1148–1573), resta la chiesa di Santa Croce. Il luogo sembra essere stato un accampamento romano (antichità di muraglie);
Cisterna: primo insediamento piceno (Urticinum). Restano una fonte, delle mura e una chiesetta;
San Massimo: possedimento farfense e pieve. In passato sono affiorati resti archeologici (mosaico) e più recentemente una fornace (1850).

PERCORSI NATURALISTICI

Lungo il fiume Aso ed alla foce del torrente Indaco s’incontra la tipica vegetazione riparia umido-fluviale con residui di macchia mediterranea; le numerose vedute panoramiche del paesaggio medio–collinare appaiono solcate dalle caratteristiche strade bianche di campagna; qua e là gruppi di querce secolari e di pioppi.

MANIFESTAZIONI E TRADIZIONI POPOLARI

Domenica delle Palme: rievocazione storica della Passione di Gesù
Venerdì Santo: solenne Via Crucis
3a domenica di maggio: fiera ortoflorovivaistica
2a domenica di giugno: festa del Voto, in onore di Santa Maria del Soccorso, infiorata delle vie del centro storico
ultima domenica di luglio: sagra dell’agnello arrosto co’ vattuto
4 agosto: fiera in notturna
3a domenica di agosto: Il Leccabaffi, degustazioni gastronomiche
agosto: Ortezzano in arte, concorso di pittura estemporanea
3a domenica di settembre: festa del Vino, rievocazione storica della pigiatura

GASTRONOMIA

Specialità locali sono i vincisgrassi, l’agnello, il castrato, la porchetta, i salumi e gli insaccati, il vino, le pesche, le mele.