I taccù sono una specialità di pasta fresca che poche persone conoscono: vengono preparati con il brodo o con il sugo di magro.
Ogni regione di Italia ha le sue tradizioni culturali, paesaggistiche e culinarie. La cucina, del resto, è radicata nella cultura di ogni luogo e spesso una pietanza o un piatto tipico si associa nell’immaginario a una determinata città. Esistono, però, alcune specialità meno conosciute e un esempio è rappresentato dai taccù.

Pasta fatta in casa senza uova, i taccù sono una specialità marchigiana molto apprezzata nella regione di origine ma poco conosciuta nel resto di Italia. Un vero peccato, dal momento che si tratta di un primo piatto completo, versatile ed estremamente gustoso. Perfetta con il sugo di magro o bollita nel brodo vegetale, questa pasta si prepara in modo semplice e veloce.
Che cosa sono i taccù, la pasta fatta in casa della tradizione marchigiana
I taccù sono una specialità marchigiana tipica del borgo di Offida, perla gastronomica dove provare ricette diverse. Si tratta di un piatto della tradizione contadina e rurale, estremamente povero. Questa pasta si prepara senza l’utilizzo di uova, solo impastando la farina con un po’ di acqua e realizzando un piatto che fa impazzire tutti.

I taccù sono una tipologia di pasta fresca senza uova che, a differenza delle orecchiette pugliesi, dei pici toscani, o di altre tipologie di paste fresche senza uova, i taccù sono lentamente scomparsi. Si tratta di un tipo di pasta molto simile a una chitarra ma più spessa e meno lunga di una classica all’uovo. Come racconta lo chef Daniele Citeroni, conoscitore delle tradizioni e della cucina del Piceno, il termine utilizzato per la pasta è un’espressione dialettale impiegata per indicare qualcosa di grossolano.
La ricetta per preparare i taccù, la pasta con acqua e farina
Secondo la tradizione i taccù vengono conditi in due modi: o in brodo o con il sugo di magro. Per farli in brodo i taccù vengono conditi nella padella con il brodo, poi si aggiunge l’acqua e un po’ di pomodoro. Vengono preparati soprattutto con guanciale e pomodoro fresco, conditi quindi con il sugo di magro.

Per preparare i taccù, secondo una ricetta della marchigiana Benedetta Rossi, bisognerà impastare e stendere la pasta. In una ciotola si impasta l’acqua con la farina di semola sino a ottenere un impasto liscio, sodo e consistente. Poi si inizia a stendere la sfoglia fino a risultare sottile come un velo. Stesa la pasta, si divide in strisce larghe circa 10 centimetri, sovrapponendole poi le une alle altre per tagliarle più velocemente in tanti rettangoli.
Altri piatti poveri della cucina italiana
Diversi primi piatti della cucina italiana affondano le loro origini nella tradizione popolare e contadina. Piatti poveri e semplici, come gli spaghetti calabresi conditi con mollica di pane, sono sopravvissuti nel tempo, venendo preparati e apprezzati ancora oggi. La cucina, del resto, è radicata nella cultura di ogni luogo e spesso una pietanza o un piatto tipico si associa nell’immaginario a una determinata città.