Avete mai assaggiato i frascarelli marchigiani? Un piatto tipico delle Marche di origine contadina: ecco la ricetta originale
La cucina marchigiana rappresenta un tripudio di sapori pronta a conquistare gli abitanti della stessa regione e turisti. Quelli marchigiani sono piatti che risentono sia dell’influenza della terra che del mare. Ovviamente ogni provincia ha delle sfumature diverse, ma ciò che accomuna tutta la regione, è il sapore deciso e piatti che raccontano. Soprattutto nella parte più interna incontriamo sapori più contadini. Mentre in zona costiera, la delicatezza del pesce è unica.
Tra i piatti più noti della regione, troviamo gli gnocchi alla papera, ciambellone marchigiano e le famosissime olive all’Ascolana. Mentre tra i piatti che si cucinano sempre nei giorni di festa, c’è il Vincisgrassi. C’è ancora un altro piatto che conquista migliaia di palati, stiamo parlando dei frascarelli marchigiani. Una sorta di alternativa alla polenta, che cucinano le nostre nonne. Scopriamo qual è la ricetta.
I frascarelli sono uno dei piatti più umili della cucina contadina marchigiana. Nascono dalla necessità, dall’ingegno di chi aveva poco ma sapeva trasformarlo in qualcosa di buono e nutriente. Il loro nome curioso deriva da un attrezzo utilizzato un tempo in cucina: un bastoncino con delle setole in cima, simile a un rametto. Questo strumento serviva per mescolare la polenta e, in particolare, per spruzzare acqua sulla farina stesa sulla spianatoia. Quel gesto faceva nascere dei piccoli grumi di farina, che poi venivano aggiunti alla polentina in cottura, dandole corpo e consistenza.
Il condimento era semplice, come tutto in origine: un “sugo finto”, così chiamato perché era privo di carne. Si faceva con cipolla, sedano, un po’ di lardo e conserva di pomodoro. Quando c’era qualcosa in più, tipo salsicce o costine, diventava un piatto più ricco, ma erano eccezioni, non la regola. Con il passare del tempo e lo spostamento delle famiglie dalle campagne alle città, anche i frascarelli si sono trasformati. Chi aveva più possibilità economiche li arricchiva con ingredienti nuovi.
4 litri d’acqua
400 g di farina di grano tenero
50 g di pancetta (o guanciale)
Conserva di pomodoro
Olio d’oliva
Sale e pepe
50 g di pecorino grattugiato
Come primo step, bisogna preparare il sugo. Si fa soffriggere in padella la cipolla con l’olio e la pancetta a dadini. Aggiungere, poi, la conserva di pomodoro, un pizzico di sale e pepe, e lasciare cuocere per una quindicina di minuti.
Si mette poi a bollore l’acqua (circa 4 litri) in una pentola capiente, salala e, quando raggiunge il bollore, inizia a versare la farina “a pioggia”, mescolando sempre per evitare grumi.
A parte, sulla spianatoia, prendi una manciata di farina e bagnala con un po’ d’acqua usando le dita: in questo modo si formano dei grumetti irregolari, che andrai a buttare nella pentola insieme alla polenta.
Dopo circa 20 minuti, quando il composto ha la giusta consistenza, servi nei piatti fondi. Condisci con il sugo preparato e una generosa spolverata di pecorino.
Un piatto semplice, sì, ma che sa di casa, di storie di famiglia e di mani che lavorano la farina con pazienza. I frascarelli sono la prova che, anche con poco, si può mangiare con gusto e con il cuore.
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