Ventidio Basso è stato un personaggio storico distintosi a Roma in ambito militare: a lui è dedicato uno splendido teatro custodito nel meraviglioso scenario di Ascoli Piceno.
Tra le bellezze delle Marche una gemma dell’assoluta bellezza è rappresentata da Ascoli Piceno. Questa meravigliosa cittadina è culla di un vasto patrimonio culturale, offrendo tanto da fare e vedere: tra le sue peculiarità rientrano incantevoli architetture, chiese, palazzi, piazze e caffè da non farsi sfuggire.
Approdare ad Ascoli Piceno significa riempire gli occhi di bellezza. Una gemma da visitare assolutamente è il teatro comunale Ventidio Basso: scopriamo di seguito le sue peculiarità distintive e a chi è dedicato.
Si chiama Ventidio Basso ed posto in via Trivio, vicino alla centralissima piazza del Popolo. Questo teatro comunale è una gemma di Ascoli Piceno: architettura splendida si affaccia proprio di fronte al chiostro Maggiore di San Francesco. Si tratta di un magnifico edificio, uno dei più suggestivi in città, al pari del Palazzo dei Capitani da non farsi sfuggire se si è in visita ad Ascoli Piceno.
Costruito nel 1579, è stato poi soggetto a diversi lavori di ampliamento nel 1733 per poi essere più volte rimaneggiato. Questa meravigliosa location si distingue per la sua facciata neoclassica in travertino e un colonnato in cui sono racchiuse sei colonne in stile ionico: dotato di tre porte d’accesso, l’atrio racchiude opere di Emidio e Giorgio Paci.
Nei suoi meravigliosi interni non mancano affreschi, quadri di muse e decorazioni stupende: a curare il meccanismo del palcoscenico fu Gabriele Ferretti da Ancona. Dalla forma ovale, il teatro presenta 4 ordini di palchi, ha una capienza di 842 spettatori ed è arricchito da poltrone rosse velluto.
Il teatro è intitolato a Ventidio Bassi, ascolano vissuto I secolo a.c. distintosi in ambito militare a Roma. Politico e generale romano, è nato in una famiglia non nobiliare: da giovanissimo è diventato un prigioniero nell’ambito della guerra per sottomettere gli ascolani a Roma.
Portato a Roma cresce qui dove vive con diversi lavori. La conoscenza di Giulio Cesare lo fa notare per le sue doti militari e politiche, seguendo l’imperatore nelle Gallie. Successivamente diventa senatore, ma quando Cesare decade viene considerato un nemico di stato. Grazie al rapporto con Ottaviani ritorna in politica e occupa i più alti gradi militari a Roma, venendo nominato da Marco Antonio come capo delle province orientali, per poi sconfiggere i Parti in tre battaglie. In omaggio alla sua figura è stato intitolato il magnifico teatro di Ascoli Piceno, decisione presa nel 1689 dal Consiglio dei Cento.
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