Il 7 maggio inizia il Conclave, il processo di votazione e di elezione del nuovo Papa, tra i cardinali riuniti in Vaticano c’è Cristobal Lopez Romero.
Nei giorni scorsi tutti i cardinali del mondo, specialmente quelli che possono accedere al voto, quindi aventi età inferiore agli 80 anni, sono giunti in Vaticano per dare l’estremo saluto al compianto Papa Francesco e per prendere parte alle delicate fasi del Conclave, durante il quale sarà eletto il nuovo Pontefice. Tra i cardinali favoriti c’è lo spagnolo Cristobal Lopez Romero.

Il cardinale Romero, che proprio a maggio, tra pochi giorni, compirà 73 anni, è nato a Velez Rubio, in Andalusia. Arcivescovo di Rabat dal dicembre 2017, nel 1964 si è unito alla Famiglia salesiana. Ha studiato a Gerona, per poi trasferirsi a Barcellona. Nel 1982 si è laureato in scienze della formazione, nella categoria di giornalismo, presso l’università di Barcellona.
La carriera di Cristobal Lopez Romero, il cardinale arcivescovo tra i favoriti per diventare nuovo Papa
Nel corso della sua carriera, Romero ha svolto diversi importanti incarichi sia in Spagna che in America Latina (Uruguay, Perù, Bolivia), ma anche in Africa. Proprio per via della sua vicinanza alle popolazioni più povere, e le sue missioni in territori difficili, è soprannominato “il salesiano vicino agli ultimi”.
Nel 2017 proprio Papa Francesco lo ha nominato arcivescovo di Rabat, in Marocco, mentre nel 2019 è stato nominato amministratore apostolico di Tangeri, fino alla nomina, nel 2022, di presidente di Conferenza episcolpale regionale del Nordafrica, dove guida una minoranza di cattolici in un paese musulmano sunnita. Sarà lui a rappresentare il verbo divino in Terra?

A poche ore dal Conclave sono diversi i nomi caldi per la nomina di nuovo Pontefice. Intervistato sull’eventualità di diventare Papa, il cardinale Romero ci ha scherzato su, affermando che, se dovesse essere eletto, fuggirebbe e si nasconderebbe per sempre in Sicilia. Battuta di spirito, con l’ironia che non è mai mancata al cardinale, ma che offre un ottimo spunto di riflessione.
Diventare Papa non è come candidarsi in politica: la riflessione del cardinale Romero
Diventare Papa non è come candidarsi in politica, non esiste il volersi candidare, non è un’ambizione personale né il desiderio di potere, e non è nemmeno una scelta. Sono i cardinali, i fedeli stessi, a eleggere il religioso più adatto, dunque è una questione di fiducia. Il Papa, infatti, terrà tra le mani le sorti della cristianità, un potere basato soprattutto sul culto, sulla preghiera, sulle parole.

“Non ho alcuna ambizione, non riesco nemmeno a immaginarmi in quel ruolo”, ha dichiarato il cardinale, “il fatto che il mio nome venga nominato è rassicurante, probabilmente non sarò io a portare il fardello”. Il salesiano degli ultimi, che da anni si batte al fianco dei migranti e da anni cerca di far dialogare culture e culti religiosi diversi, cerca di ritrarsi dal ruolo di Papa, eppure, come confermano i bookmaker, resta uno dei sei o sette nomi prescelti per succedere a Bergoglio.