Se ti trovi nei dintorni di Ascoli Piceno, non puoi assolutamente saltare una visita ad un piccolo scorcio di Medioevo: dista solo 5 minuti.
C’è un piccolo borgo, poco fuori Ascoli Piceno, che non puoi assolutamente perdere se sei nei dintorni, infatti dista solo 5 km, in pratica pochi minuti in auto.
Ti assicuro che questo borgo sembra uscito da un libro fantasy, che si erge su una rupe di travertino. Case di pietra, un’antica porta, vicoli silenziosi persi nel tempo e un panorama che ti lascia senza fiato. Ma la vera sorpresa si trova poco più in là , nel bosco: la necropoli longobarda. Un luogo misterioso, affascinante, rimasto sepolto per secoli.
Stiamo parlando di Castel Trosino. Per arrivarci non devi far altro che percorrere la superstrada Ascoli Mare basta seguire le indicazioni e in pochi e sei arrivato. Poi, parcheggi l’auto e varchi l’unica porta d’ingresso.
Il borgo è piccolissimo, tutto in pietra, in pieno stile Medioevale. Al centro c’è la famosa “Casa di Re Manfredi”, si tratta di una piccola casa con una loggetta a tre archi che si porta dietro storie d’amore e leggende.
Una leggenda vuole che lì visse Manfredi, figlio di Federico II, oppure un’altra leggenda racconta che fu la dimora di una donna di cui si innamorò perdutamente.
Basta seguire le stradine antiche per arrivare al belvedere, davanti i tuoi occhi comparirà un bellissimo e vasto panorama: vedrai la valle, il fiume Castellano, e nelle giornate limpide lo sguardo arriva fino ai Monti Sibillini. Castel Trosino è piccolo, ma ricco di bellezza.
Ma non è tutto, c’è molto altro da vedere. Lasci il borgo, torni sulla strada e, dopo il ponticello, ti inoltri nel bosco seguendo le indicazioni per la necropoli.
Un sentiero ti conduce in un luogo affascinate: qui, tra gli alberi, sono stati ritrovati oltre 260 sepolture longobarde. Alcune ricostruzioni scenografiche ripropongono la cerimonia funebre, con statue a grandezza naturale, ma l’emozione vera arriva davanti alla cripta in vetro, con uno scheletro e il corredo funebre ancora visibili. Gioielli, armi, oggetti d’oro e d’argento raccontano la vita (e la morte) di un popolo fiero.
A rendere questo posto ancora più speciale c’è la sorgente dell’acqua salmacina, conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà curative. Scende dal monte e si unisce al fiume Castellano, tingendolo di una sfumatura verde.
E se vuoi una passeggiata immersa nel verde, il Lago di Casette, creato da una diga negli anni ’60, è perfetto per un picnic, un giro in bici o semplicemente per passare un po’ di tempo all’aria aperta, con lo sguardo rivolto alle bellezze della natura.
Ovviamente, se sei ad Ascoli Piceno, non puoi perderti un itinerario segreto che in pochi conoscono: ne abbiamo parlato in questo articolo.
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