Ti affascina la storia dei Piceni? Scopri subito i luoghi imperdibili che devi assolutamente visitare per fare un tuffo nel passato.
C’è un popolo antico che ha lasciato tracce preziose tra colline e borghi delle Marche, ma che spesso viene ignorato dai grandi racconti della storia: i Piceni.
Secondo la leggenda, guidati da un picchio sacro a Marte, si stabilirono in questa terra ancora prima che Roma diventasse Roma. Il loro nome infatti deriva proprio dal latino “picus”, il picchio. Oggi possiamo scoprire chi erano visitando musei e necropoli che custodiscono i segni della loro vita, delle loro guerre, dei loro riti. E anche se spesso si parla di Ascoli o di Numana, ci sono tanti altri luoghi sorprendenti dove i Piceni rivivono.
Non serve essere archeologi per emozionarsi davanti alla “Tomba della Regina”, scoperta nell’area archeologica “I Pini” di Sirolo.
Un luogo di sepoltura di fine VI secolo a.C. con oggetti preziosi, vasi e ambra.
Poco più in là , nell’Antiquarium di Numana, si può ammirare il corredo del celebre “Guerriero”, con armi, sandali, oggetti rituali. Si può comprendere la vera natura dei Piceni: un popolo spirituale e sofisticato.
A Offida, in due sale del Museo Guglielmo Allevi, ci si perde tra reperti storici, anelli, armi e vasellame. La sorpresa è una tomba completamente ricostruita con il suo corredo, intatta.
Torre di Palme invece, affacciata sull’Adriatico, custodisce piccole meraviglie in ambra provenienti da tombe infantili e femminili: un racconto silenzioso della vita quotidiana di duemilacinquecento anni fa.
A Belmonte Piceno, un’esposizione racconta i ritrovamenti delle necropoli con foto storiche, e moltissimi reperti. Nel museo di Monterubbiano sono esposti i reperti della necropoli di Contrada Crocifisso, con oggetti che parlano di guerrieri e donne forti vissuti tra il VI e il V secolo a.C.
E poi c’è Fermo: un ponte tra Etruria e Piceni, che qui si mescolavano e commerciavano. La necropoli gallica di Montefortino, esposta al museo di Arcevia, racconta una fase dove la cultura picena convive con quella celtica. L’elmo ritrovato qui è diventato iconico.
A Novilara invece, tra le colline di Pesaro, le steli incise con scene di battaglia (come quella della “naumachia”) e le tombe ricche parlano di un popolo che non aveva paura della morte. I calchi e i reperti sono oggi esposti sia a Novilara che ai Musei Oliveriani di Pesaro.
Nel museo di Cupra Marittima si respira il profumo delle prime civiltĂ . Sono esposti particolari gli anelloni in bronzo, tipici della cultura picena. A Tolentino troviamo una collezione notevole: un carro da guerra, armi e ceramiche.
E poi c’è Ascoli, con il suo museo ospitato a Palazzo Panichi. La stipe votiva di Cupra, i corredi delle tombe, il rarissimo Cippo di Castignano scritto in lingua picena… tutto racconta una civiltà raffinata e profondamente radicata in questa terra meravigliosa.
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